PARACHIRURGIA
TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
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Interventi parachirurgici
CRSC: CORIORETINOPATIA SIEROSA CENTRALE
COS’È LA CORIORETINOPATIA SIEROSA CENTRALE?
La corioretinopatia sierosa centrale (CRSC) è una patologia oculare che colpisce la parte centrale della retina, la macula, dando luogo ad alterazioni visive più o meno significative.
QUALI SONO LE CATEGORIE PIÙ COLPITE?
È più comune negli uomini (85% dei casi) e in genere si verifica tra i 25 e i 50 anni.
Incide maggiormente su personalità di tipo A, vale a dire persone ansiose, particolarmente attive ed altamente competitive.
È meno frequente nella razza nera e può presentarsi in forma particolarmente grave negli asiatici.
Costituiscono altri fattori di rischio condizioni che comportino un aumento del cortisolo ematico come gravidanza, sindrome di Cushing, lupus eritematoso sistemico, emodialisi, trapianto d’organo e naturalmente l’assunzione di corticosteroidi esogeni.
Nel caso delle donne, meno colpite che degli uomini, l’età di insorgenza è spesso superiore ai 50 anni. In esse, si trova spesso presente una condizione di ipercortisolismo endogeno o esogeno.
QUAL È LA CAUSA ?
La causa esatta è sconosciuta. Ciò che si verifica è una perdita di fluidi proveniente dalla coroide, vale a dire uno strato di vasi sanguigni posto al di sotto della retina Tali fluidi raggiungerebbero la parte centrale della retina, la macula, passando per l’epitelio pigmentato retinico (EPR), uno strato di cellule compatto che separa la retina neurosensoriale dalla coroide sottostante.
QUALI SONO I SINTOMI?
La maggior parte dei pazienti percepisce una macchia sfocata al centro della vista. Gli oggetti appaiono distorti e di dimensioni ridotte, talora più distanti nell'occhio coinvolto. Inoltre, i colori possono apparire sbiaditi. Nella maggior parte dei casi è coinvolto un solo occhio, talora possono essere coinvolti entrambi.
DIAGNOSI
Attraverso l’esame oftalmoscopico, l’oculista sospetta la patologia, per poi documentarla con l’esame OCT e con la fluoroangiografia. Quest’ultima permette di evidenziare il cosiddetto “punto di fuga”, una fenestratura dell’epitelio retinico pigmentato, responsabile del passaggio del fluido dalla coroide allo spazio sottoretinico.
DECORSO
Nella maggior parte dei casi, il liquido accumulatosi sotto la retina si riassorbe spontaneamente nell'arco di 2-4 mesi. L’instillazione di colliri a base di antiinfiammatori non steroidei e la somministrazione per via orale di diuretici depletori di potassio a basso dosaggio possono facilitare tale riassorbimento. È invece controindicato l’utilizzo di antiinfiammatori steroidei.
Il risultato visivo finale è generalmente buono, anche se non sempre perfetto. La malattia può tuttavia ripresentarsi in circa il
40-50% dei pazienti e persistere per più di 6 mesi, configurando così una forma cronica di CRSC.
Data la favorevole storia naturale di questa condizione, i pazienti vengono generalmente seguiti senza trattamento. Nei casi ricorrenti o prolungati può verificarsi un certo grado di perdita della vista. Infatti, il protrarsi del distacco sieroso maculare determina la comparsa di alterazioni degenerative irreversibili a carico dei fotorecettori maculari, a cui corrisponde un danno visivo non più recuperabile.
TRATTAMENTO
Nessuna terapia farmacologica si è dimostrata ad oggi realmente efficace per la CRSC. Il trattamento con laser sottosoglia micropulsato o la terapia fotodinamica a bassa fluenza possono aiutare ad accelerare la risoluzione del liquido sottoretinico
e migliorare la visione più velocemente in alcuni casi. In generale, il trattamento è solitamente riservato a determinate circostanze, come nei casi in cui vi è persistenza del liquido sottoretinico per 4-6 mesi o più, oppure recidiva in un occhio che ha subito una perdita visiva permanente da un episodio pregresso.